Vistamarestudio è lieta di presentare BURRI CICLI SCELTI dell’opera grafica, una mostra di opere selezionate tra i cicli più significativi della sua produzione grafica.

Presentata lo scorso dicembre da Vistamare a Pescara con opere grafiche appartenenti a ben sette cicli della sua creazione, la mostra arriva a Milano, dove saranno esposte una serie di multipli tra i cicli chiave delle sue opere: Cretti (1971), Multiplex (1981) e Mixoblack (1988).

La mostra mette in risalto un lato meno conosciuto dell’opera di Burri a cui l’artista si è dedicato con particolare impegno e assiduità, e a cui si è avvicinato come a una sorta di laboratorio, un terreno per la sperimentazione, proteso al raggiungimento di esiti inediti sul piano delle tecniche e dell’immagine. Lavorare sui cicli grafici gli ha permesso di collaborare con maestri incisori e calcografi come Rossi, Ascani (Nuvolo), Remba, Castelli, Baldessarini, i quali gli hanno fornito livelli qualitativi di estremo valore tecnico e artistico. Questa sperimentazione lo porta a esiti straordinari che gli consentirono di ricevere nel 1973 il Premio Feltrinelli per la Grafica conferitogli dall’Accademia Nazionale dei Lincei per l’attività di grafica artistica.

Nel 2017 la Fondazione Burri ha aperto una nuova sezione dedicata all’opera grafica nella sua sede degli Ex Seccatoi a Città di Castello. Con questa mostra la galleria vuole rendere omaggio alla produzione di queste opere.
‘Nel caso di Burri, parlare di grafica non significa parlare di una produzione minore rispetto ai dipinti, ma soltanto di una modalità artistica diversa e parallela, nella concezione e nell’esecuzione, tale insomma da potersi annoverare con assoluto rilievo nella produzione del grande pittore, a fianco di tutti gli altri suoi rivoluzionari pronunciamenti innovativi.’ Bruno Corà, Presidente della Fondazione Palazzo Albizzini, Collezione Burri.

Alberto Burri nasce a Città di Castello (Perugia) nel 1915. Dopo essersi laureato nel 1940 in medicina, viene fatto prigioniero dagli alleati in Tunisia. Rientra in Italia nel 1946 dopo aver iniziato a dipingere. Da qui la scelta di lasciare la medicina per la pittura. Nel 1978, mentre è in pieno vigore creativo, viene istituita per sua volontà la Fondazione Palazzo Albizzini Collezione Burri a Città di Castello, nel desiderio manifestato dall’artista di donare un consistente numero di opere alla propria città natale. Partecipa numerose volte alla Biennale di Venezia e a Documenta di Kassel.
Le sue opere sono esposte in alcuni fra i più importanti musei del mondo, tra i quali il Centro Georges Pompidou a Parigi, il Solomon R. Guggenheim Museum di New York, la Tate Gallery di Londra, la Galleria nazionale d’arte moderna e contemporanea di Roma, Il Castello di Rivoli (TO), il Museo d’arte moderna e contemporanea di Trento e Rovereto.
Tra i numerosi riconoscimenti ricevuti, ricordiamo il premio AICA alla Biennale di Venezia del 1960, il premio Marzotto 1964, il Gran Premio della Biennale di San Paolo nel 1965, il premio Feltrinelli per la grafica nel 1973. Alberto Burri muore a Nizza il 13 febbraio 1995.