Vistamare è lieta di presentare The Ash and The Elm, la prima personale a Milano dell’artista gallese Bethan Huws.
Al centro della mostra un olmo, un frassino e una targa incisa con una proposizione di Ludwig Wittgenstein. In questo breve testo, il filosofo esce per una passeggiata con un amico e scambia un olmo per un frassino; il suo compagno lo corregge e lui risponde: “Ho sempre avuto in mente il frassino quando invece ho detto olmo”.
Nella poetica dell’equivoco, Huws continua la sua indagine sul linguaggio con l’opera a terra Trombone, 2022. Un fermaglio di tre metri, dalle dimensioni grottesche, con cui l’artista compie un gioco di parole con l’etimologia del termine francese “trombone”, analogo allo strumento musicale a fiato.
Interessata da sempre a Duchamp come padre intellettuale dell’arte concettuale, l’artista è anch’essa affascinata dagli ideogrammi, dai simboli, e dai ready made. Nella sala di destra, Carotte de Tabac, 2022 riprende l’insegna delle tabaccherie francesi e rappresenta nell’opera di Duchamp lo spirito o la mente. Realizzata in neon bianco e nero, la scultura fa da eco al film The Chocolate Bar, 2006, proiettato nella sala di sinistra. Il film, diviso in due parti asimmetriche, ironizza sulla difficoltà di comunicazione tra due personaggi, interpretati dallo stesso attore tra cultura gallese e francese, con rimandi alla storia dell’arte concettuale e al surrealismo.
Completano la mostra una nuova serie di vetrine testuali, che iniziate da Huws nel 1999, rappresentano modi differenti di esibire un testo. Le vetrine presentate su pareti come dipinti, sono tipicamente utilizzate in contesti amministrativi per comunicare informazioni al pubblico. Huws trae ispirazione dalla storia dell’arte e riesce a riunire gli aspetti più diversi di molti studi in teorie e opere che trovano un dialogo nella disposizione dei vari elementi che le compongono. In After Lucas Cranach (detail) or like the surface of the moon, 2019 un dettaglio di un dipinto del pittore del rinascimento tedesco fornisce all’artista lo spunto per evocare uno spazio astratto, reminiscenza di un paesaggio lunare.
Bethan Huws è nata a Bangor, in Galles, nel 1961. L’artista lavora con acquerelli, disegni, testi murali, installazioni, sculture e film per creare collegamenti inaspettati nelle nostre esperienze quotidiane. Huws ha realizzato mostre personali al Kunst Museum Winterthur, Svizzera; Whitechapel Gallery, Londra; Museum Serralves, Porto, Portogallo; Kunstmuseum St Gallen, Svizzera; Henry Moore Institute, Leeds. Ha vinto il concorso del Kunst Museum Winterthur, Svizzera, nel 2020, il premio BACA Europe 2006 assegnato dal Bonnefanten Museum di Maastricht e ha rappresentato il Galles alla Biennale di Venezia nel 2003.