Gert Verhoeven è nato a Louvain nel 1964. Vive e lavora a Bruxelles.
Tra le principali mostre personali ricordiamo nel 2003 il Museo Dhondt-Dhaenens (Deurle, Belgio), nel 2004 la galleria Philip Nelson (Parigi) e Marc Jancou Fine Arts (New York), nel 2005 la galleria Xavier Hufkens (Brussels).
Tra le principali mostre collettive: nel 2003 il Muhka (Antwerp, Belgio), nel 2004 il Musée des Beaux Arts (Tourcoing, Francia), nel 2005 Stiftung Museum Kunst Palast (Dusseldorf, Germania) e la Kunsthalle (Berna, Svizzera), nel 2006 Toulouse (Francia).
Ha realizzato opere pubbliche nel 2006 a Knokke e a Ruddervoorde (Belgio), e sta preparando per il 2008 una mostra personale presso il Middelheim Antwerpen Kruidtuin Leuven.
Gert Verhoeven lavora con disegni, sculture e video che, piuttosto che il risultato di un processo creativo, sono i suoi strumenti di lavoro. Non gli interessano tanto l’invenzione delle forme o lo stile, ma l’esplorazione delle possibilità delle arti visive, che determina il luogo (o i luoghi) dell’arte all’interno della complessità delle pratiche sociali.

Per la mostra a Vistamare, Verhoeven ha creato una nuova serie di stampe dal titolo “Coca”.
Queste sono delle foto tratte da un vecchio libro di cucina. “Timbale à l’ambassadrice”, “Langouste Mozart”, “Coquille de foie gras à la gelée”, sono alcuni esempi di una tradizione molto sofisticata. Le immagini sono completate da testi e formule, che giocano con le nozioni della cultura di massa contemporanea, come la coca cola rosa o il ketchup nero.
L’incontro dei piatti tradizionali con le ricette contemporanee determina, non senza umorismo, nuove posizioni nell’ambito dell’identità culturale. La pratica della cucina ci ricorda la pratica dell’arte ed i piatti tradizionali degli antichi maestri.
Oltre alle stampe, l’artista presenterà alcune sculture della serie Copy-Boules, iniziata nel 1996.
Questa volta le boules (palle di gesso) sono state cotte in vino rosso e whisky e sembrano delle palle di lava. Esse sono state attentamente affettate e tagliate a pezzi, in modo che i liquidi che le impregnano sono evidenti, creando una nuova superficie. Le boules sono collocate su dei tavoli. Alcune sono state messe su semplici banchi da lavoro, altre su tavoli antichi.
I tavoli sono stati attentamente, quasi scientificamente, sezionati per evidenziare tutto il lavoro di sistemazione.
Queste opere si integreranno all’interno della galleria creando un dialogo con alcuni dei lavori già esistenti.