“Da questo legno così storto come quello di cui è fatto l’uomo, non si può costruire nulla di perfettamente dritto”. I. Kant

 Vistamare è lieta di presentare Una mostra straordinaria, la prima personale di Lorenzo Scotto di Luzio in galleria.

La mostra trae spunto dal saggio “Il legno storto dell’umanità” del filosofo e pensatore Isaiah Berlin, in cui l’uomo viene paragonato ad un “legno storto” e le teorie che egli elabora troppo “dritte”: nel testo, l’autore indaga il complesso rapporto tra la natura dell’uomo e le visioni idealistiche che filosofia, politica e religione hanno costruito per lui nel corso dei secoli. A partire da questi concetti, considerati una sorta di ipertesto della mostra, Lorenzo Scotto di Luzio elabora una ricerca artistica tesa a svelare i rapporti di forza su cui si modella il mondo circostante.

Filo conduttore delle nuove opere, tra cui disegni, installazioni e opere cinetiche, è l’ironia pungente con cui l’artista dà vita ad una riflessione sulla società contemporanea. Emergono soggetti dalle origini misteriose, grotteschi, tanto potenti quanto fragili.  All’ingresso, nella sala principale, ci accoglie una grande scultura monumentale in polistirolo. Anche qui la fragilità del materiale è in contrasto con la monumentalità dell’opera: una figura maschile porta la mano al cappello in segno di saluto, il corpo sbilanciato su un lato sembra mettersi in marcia verso qualcosa. Questa sorta di gigante o personaggio da parata militare evocato dall’immaginazione di Scotto di Luzio “precipita” in galleria come staccatosi dalle pagine di un racconto ambientato in una Berlino anni trenta. La scultura ci introduce alle figure grottesche create a carboncino con segno ondivago e sottile su tela-cotone, in contrasto con le tensioni crescenti e feroci da cui sembrano attraversate. Ad evocare ancora una volta il pensiero del ramo storto che oramai smette di essere soltanto un’immagine metaforica, una scultura meccanica srotola lentamente una bobina di ferro e procede nella piegatura di una linea spezzata in diverse direzioni. Chiude il cerchio un grande banner pubblicitario che replica fedelmente il motto di un grande magazzino nel quale l’artista deve essersi imbattuto. Un ente non ben specificato che dichiara di avere a cuore la nostra felicità.

Lorenzo Scotto di Luzio è nato a Pozzuoli (Napoli) nel 1972. La sua ricerca artistica si delinea sin da subito come una pratica trasversale che si avvale di strumenti diversi, dalla fotografia al video, dall’installazione al disegno.
Tra le esposizioni ricordiamo: “Le voci della sera”, Vistamare Milano, (2022); “In bocca a te ogni cosa muore”, Kunst Meran, Merano (2017); “Pane al Pane”, Fondazione Morra Greco, Napoli (2015); “Persona in meno”, Fondazione Sandretto Re Rebaudengo, Torino (2010); “Untitled”, Ancient & Modern Gallery, Londra (2008); “Tableaux Vivant”, Museo Madre, Napoli (2007). Attualmente vive e lavora a Berlino.