La galleria Vistamare inaugura, sabato 26 febbraio alle ore 18.30 la seconda mostra personale di Mario Airò. Il titolo della mostra “Annotazioni” ci rimanda alla scrittura veloce e improvvisa dell’annotazione, dell’osservazione colta nell’attimo e viene qui presa a prestito per indicare il desiderio di fermarsi alla stenografia asciutta ed essenziale della cosa colta al volo, anche quando questa non riguarda ciò che avviene nel mondo di fuori ma nella fucina delle idee, nel laboratorio della visione.

Segni colti nel momento in cui si affacciano all’attenzione, ancora enigmatici e sospesi, fuori da ogni contesto referenziale, cercano di porsi ed esporsi rimanendo fedeli a sé stessi e alla polisemanticità che li ha generati.

I lavori pensati e realizzati da Mario Airò per questa mostra, anche se all’apparenza errabondi tra stili e materiali differenti, hanno in comune questo tratto distintivo. Nel disporsi all’interno delle varie sale della galleria, questi mantengono leggerezza di tocco e nonchalance, andando anche a sovrapporsi come presenze ‘neutre’ ma non mute nelle sale caratterizzate dagli interventi permanenti di E. Cucchi, A. Garrutti e G. Zorio, con i tre lavori della serie “Muse”, costruiti a partire da frammenti audio delle voci di Schwitters, Duchamp e Beuys che lallano eteree al di sopra delle nostre teste e ci accompagnano nel percorso della mostra. Nelle altre sale presenze più installative e scultoree cadenzano il nostro percorso passando dalle “Ierofanie”, in cui piccoli reperti portati dal mare e raccolti sulle spiagge si illuminano di luce al limite del visibile posate su una pagina di un testo ridisegnata a mano, a “Calla”, installazione formata da un tubo dorato che serpeggiando sul pavimento si innalza poi a raccogliere alcune gocce d’acqua che provengono dalla volta, a “Nodo”, in cui luce verde e luce blu si mescolano in volute in un fascio di fibre ottiche teso all’interno dello spazio.

Nelle sale laterali ci saranno due lavori nati dalla pratica della lettura e una serie di fotografie che documenta interventi realizzati dall’artista con animazioni laser o led in diverse occasioni in spazi aperti. Per finire fuori dalle finestre “Windsurfing” ci riporterà all’amore dell’artista per gli interventi negli spazi aperti e a contatto con le forze della natura: una semplice foglia in un bozzolo di filo d’argento che galleggia nel vento.