La Galleria Vistamare inaugura il 4 ottobre 2014 un’esposizione di Rosa Barba con Leonor Antunes, Daniel Roth ed Ettore Spalletti.

In occasione della prima mostra complessiva a Vistamare, Barba presenta una selezione di opere, di cui alcune realizzate espressamente per la galleria. Di queste, tre sono le sue note sculture filmiche, una è una grande opera in feltro, un’altra un oggetto realizzato con filtri colorati, poi un lavoro composto di sei grossi calchi di gesso che in superficie rivelano le impronte di migliaia di lettere di stampo tipografico.
Il cinema è da sempre il punto di partenza del lavoro di Barba, a prescindere dalla presenza o meno dei suoi elementi letterali: proiettore, celluloide, schermo. Delle tre sculture filmiche, solo due proiettano un’immagine – mentre la pellicola della terza, che proietta luce bianca, reca in sé una colonna sonora ottica.
Attraverso le sue installazioni, Rosa Barba persegue una personalissima esplorazione del cinema e della sua capacità di essere allo stesso tempo mezzo astratto, un veicolo informativo, e oggetto materico dalle forme plastiche. In sculture come Focus Puller 2013, l’artista si interroga sul ruolo dello schermo, che a tratti appare superfluo, e diversamente si rivela aldilà di convenzioni formali come una superficie che riceve informazioni.
Nel grande lavoro intitolato Sea Sick Passenger 2014, Barba riprende il linguaggio formale già avviato con i precedenti schermi realizzati in feltro, introducendo al contempo elementi nuovi. L’ampia tela quadrata invece di scendere dal soffitto, poggia sul pavimento, sollevata lievemente da terra quel tanto da generare un’ombra. Come altri lavori, anche questo appare di difficile lettura, costringendo l’osservatore a una sola prospettiva fruibile: quella di guardare verso il basso mentre ci cammina sopra. Il corpo del lettore viene così introdotto in una sorta di matrice cinematica che mima il movimento del braccio della macchina da scrivere, col suo scattare avanti e indietro sulla pagina.

Oltre a presentare le proprie opere, Rosa Barba ha invitato tre altri artisti a partecipare alla mostra. Trova così modo di dialogare, all’interno di un medesimo spazio, con Ettore Spalletti, Daniel Roth e Leonor Antunes. Ha chiesto a ciascuno di realizzare un’opera partendo dallo spunto fornito da un oggetto che ha inviato loro o dalla conversazione avuta insieme. Spalletti ha ricevuto degli strumenti per l’incisione su marmo, barre colorate in argento con punte dorate; con Roth, Rosa Barba ha discusso dell’interpretazione del paesaggio come oggetto; infine ha consegnato ad Antunes un barattolo di pigmenti blu. I lavori generati dai reciproci scambi artistici saranno presenti in stanze differenti per tutta la durata della mostra. Barba non ha in alcun modo influenzato o seguito l’iter creativo delle singole opere, che penetreranno subitaneamente all’interno dell’esposizione come ‘objets trouvés’.

Rosa Barba (Agrigento, 1972) vive e lavora a Berlino.
Ha studiato presso l’Accademia di Belle Arti di Colonia, in seguito è stata artista residente presso la Rijksakademie van Beeldende Kunsten di Amsterdam.
Tra le sue ultime mostre personali: CAC Vilnius, Lituania, 2014; MAXXI Museo delle Arti del XXI secolo, Roma, Italia, 2014; Turner Contemporary, Margate, UK, 2013; Bergen Kunsthall, Norvegia, 2013; Cornerhouse, Manchester, UK, 2013; MUSAC, Castilla y Leon, Spagna, 2013, Jeu de Paume, Parigi, 2012; Kunsthaus Zürich, Svizzera; 2012; Marfa Book Co, Marfa, Texas, 2012; Contemporary Art Museum St. Louis, USA, 2012; Fondazione Galleria Civica – Centro di ricerca sulla contemporaneità di Trento e MART – Museo di arte moderna e contemporanea di Rovereto, Italia, 2011.
Le sue opere sono presenti nelle maggiori collezioni internazionali come la Collezione MAXXI Arte, Roma, Italia; Collezione FRAC Piemonte, Vercelli, Italia; Hamburger Bahnhof, Berlino; Lemaître Collection, Londra; Louisiana Museum of Modern Art, Humlebæk, Danimarca; Museo di arte moderna e contemporanea di Trento e Rovereto, Rovereto; Museo Centro de Arte Reina Sofía, Madrid, Kunsthaus Zurigo, MACBA Barcellona, Mambo Bologna e la Collezione d’arte contemporanea della Repubblica Federale Tedesca.

Leonor Antunes (Lisbona, 1972) vive e lavora a Berlino.
Tra le sue ultime mostre: 2014 “a secluded and pleasant land in this land I wish to dwell”, PAMM, Pérez Art Museum Miami, U.S.A. curata da Tobias Ostrander; 2013 “the last days in Chimalistac”, Kunsthale Basel, Basilea, Svizzera, curata da Adam Szymczyk; “a linha é tão fina que o olho apesar de aramado com uma lupa, imagina-a ao invés de ve-la”. Kunsthalle Lissabon, Lisbona; “RAUMPLAN” Gallery Luisa Strina, San Paolo, Brasile; “the space of the window” artist’s choice, collezione del Musée d’Art Moderne de la Ville de Paris.

Daniel Roth (1969, Schramberg) vive e lavora a Karlsruhe e Fohrenbühl.
Tra le sue ultime mostre: 2014 “Knochen-Code – Körper erzählen vom Krieg”, Universalmuseum Joanneum, Graz, Austria; 2013 “Kartograph und Gelände”, Meyer Riegger, Berlino; “Wildwechsel”, Meyer Riegger, Karlsruhe; 2011 “Meuser, Daniel Roth, Corinne Wasmuht”, Berlino; 2010 “Mamco Genf/Geneva”, Svizzera; “Frans Hals” Museum De Hallen, Haarlem, NL; Meyer Riegger, Berlino; 2009 Maccarone Inc, New York; “Portmeiron, Gwyllt Woods”, Galerie Fons Welters, Amsterdam.

Ettore Spalletti è nato a Cappelle sul Tavo nel 1940, dove vive.
Mostre personali gli sono state dedicate da istituzioni prestigiose come il Museo di Capodimonte a Napoli (1999), la Fundaciòn La Caixa di Madrid (2000), l’Henry Moore Institute di Leeds (2005), l’Accademia di Francia – Villa Medici a Roma (2006), il Museum Kurhaus di Kleve (2009), la Galleria Nazionale d’Arte Moderna a Roma (2010), il museo MAXXI di Roma, il Museo MADRE di Napoli, la GAM di Torino (2014). Diverse le partecipazioni a mostre internazionali, tra cui le edizioni VII e IX di Documenta a Kassel (1982 e 1992) e la XL Biennale (1982), la XLIV Biennale (1993), la XLVI Biennale (1995), la XLVII Biennale (1997) di Venezia.